19 settembre 2007

14 agosto 2007 - Il Guatemala su "Le Monde"

Casa. Parigi. Incredulità. L'aereo è un mezzo di trasporto delirante. Ormai uso quasi più l'aereo dell'auto, ma resta delirante. Non si può passare in una manciata di ore dai Tropici a questo merdoso clima continentale, dai volti maya dei chapin al melting pot del X arrondissement, dal languore del Centroamerica alla geometria di Parigi. Non si può. Ma è quello che faccio sempre: niente di strano se crescendo mi sento sempre più aliena.
Tutto è come sempre e, come sempre accade, ho lasciato un brandello di cuore pure laggiù, così da oggi in poi ci sarà un altro paese da seguire con partecipazione, un altro luogo del mondo le cui sorti mi saranno un po' più care. Anche questo succede sempre.
E, stamane, quando, come sempre, accendo Berenice e sfoglio le pagine informatiche dei giornali francesi, "Le Monde" parla di Guatemala. Una notizia di quelle dolorose. Eccola: "In Guatemala le autorità tentano di frenare il traffico di bambini. La giustizia guatemalteca ritiene che il traffico di bambini a scopo adozione renda ogni anno alla mafia circa 200 milioni di dollari. Dopo la Cina il Guatemala è il principale paese d'origine dei bambini adottati nei paesi ricchi". Mi avrebbe fatto male anche un mese fa. Oggi un po' di più.


(nell'immagine: la bandiera del Guatemala)

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